giovedì 9 ottobre 2008

Camera Oscura


1/2/3: In sequenza sulla stessa striscia.

1: Primo Piano di una ragazza mora, sulla trentina, in piedi di fronte alla porta di casa. E' leggermente voltata verso di noi e ci guarda sorridendo con un pizzico di malizia, sembra promettere qualcosa.

DIDA: Fermo immagine. Sei in piedi davanti alla porta. Ti volti leggermente verso di me e mi guardi sorridendo da sopra la spalla.

2: Vignetta scontornata. L'immagine è la stessa della vignetta precedente, soltanto inclinata. Ci accorgiamo che stiamo guardando una fotografia. Non solo: questa foto ha un angolo sollevato e arricciato. Deve dare l'impressione di essere attaccata al soffitto di una stanza ed essere sul punto di cadere.

DIDA: Un attimo prima che la passione esploda.

3: Ora vediamo un uomo poco più che trentenne. Ha il volto rivolto verso l'alto, verso il soffitto della stanza in cui si trova. L'uomo ha gli occhi chiusi. Ha il capo reclinato all'indietro. La foto si è appena staccata dal soffitto: è sospesa in aria e sta cadendo lentamente. Non scorgiamo nessun particolare della stanza: è un ambiente non ben definito.

DIDA: L'elettricità nell'aria prima di un temporale. Una goccia d'acqua, in bilico, che si gonfia e si nutre di sé stessa prima di arrendersi alla gravità.

4/5/6: Inquadratura leggermente rialzata della stanza. L'uomo ha ancora gli occhi chiusi, la testa reclinata all'indietro, le braccia leggermente aperte con i palmi delle mani rivolti verso l'alto. Attorno a lui, sospese in aria mentre cadono ci sono altre foto, immagini del passato. In quelle che riusciamo a vedere ci sono altri momenti della vita dell'uomo con la ragazza ritratta nella prima vignetta. In tutti i casi vediamo delle immagini in cui lei ci guarda, ammicca sorridendo in piena intesa con il suo uomo.
Davanti all'uomo c'è un letto d'ospedale. La donna delle foto giace in quel letto, coperta da un lenzuolo bianco fin quasi al collo. E' emaciata: ha perso molti chili rispetto a come la vediamo nelle foto. Scorgiamo il suo corpo al di sotto della coperta: è molto più nodoso e contorto rispetto al passato. Accanto al letto c'è un sostegno per le flebo, un tubicino parte dalla sacca e scompare sotto la coperta. Sulla testata del letto c'è un piccolo crocifisso. Dall'altro lato del letto rispetto alla flebo, vediamo un macchinario per monitorare il battito cardiaco e le funzioni vitali della donna.
Tutto attorno, niente. Non vediamo la porta della stanza, né altri letti. La stanza stessa sembra essere senza pareti o punti di riferimento. Anche il pavimento è totalmente bianco, sembra anzi che l'uomo, il letto e la strumentazione poggino sul vuoto. Tutto deve dare un senso di sospensione, di indefinito. Alcune foto hanno toccato il pavimento ed ora si trovano ai piedi dell'uomo. Non ne vediamo però sul letto. Volendo, per accentuare ancora di più il senso di vuoto e sospensione, anche questa vignetta può essere disegnata senza contorti definiti.

DIDA: E mentre cerco di indovinare il tuo corpo ancora una volta, prima che le lenzuola lo divorino, tutto mi appare chiaro.

7/8/9: In sequenza sulla stessa striscia.

7: Le foto sul pavimento, qualcuna è finita sopra ad un'altra, coprendone una parte. In queste immagini vediamo altri momenti in cui la passione tra i due è sul punto di esplodere, senza però mai mostrarla esplicitamente. In una, ad esempio, vediamo lei dall'alto in basso, come se fosse a cavalcioni dell'uomo sdraiato e questo l'avesse fotografata. In un'altra vediamo lei in abito elegante che sorride e guarda verso di noi, seduta al tavolo di un ristorante lussuoso. Un'altra ancora potrebbe essere l'immagine che abbiamo visto all'inizio della storia. Insomma, tutte scene che suggeriscono un' esplosione di passione di lì a poco.

DIDA: Saremo per sempre questo.

8: Primissimo Piano di un particolare del crocifisso che si trova sulla testata del letto. Più precisamente la mano di Cristo, aperta e contratta dal dolore, il chiodo piantato bene al centro, una goccia di sangue dipinto che stilla dalla ferita.

DIDA: Una goccia.

9: Primissimo Piano della flebo, in particolare del punto di raccordo tra la sacca ed il tubicino. All'interno del tubicino, scorgiamo chiaramente una goccia che si sta formando. Grande, ma ancora non abbastanza da staccarsi.

DIDA: Una goccia perennemente sul punto di cadere.

martedì 7 ottobre 2008



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Buona lettura!